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Le 3 novità di Google Ads più utili (secondo noi) introdotte da quando non si chiama più Adwords

Le 3 novità di Google Ads più utili (secondo noi) introdotte da quando non si chiama più Adwords

Da Google Adwords a Google Ads

Google Ads, Google Ads, Google Ads…

Ancora oggi, dopo qualche mese dal rebranding di Google Adwords, faccio fatica a ricordare che ora la piattaforma pubblicitaria di casa Google ha cambiato definitivamente il nome. E il cambio del nome non è l’unica novità degli ultimi mesi.

Intanto prima dell’estate 2018 avevamo avuto modo di vedere in anteprima la piattaforma completamente rinnovata nell’esperienza, nel look&feel, nelle funzionalità, e questa novità aveva portato con sé, almeno inizialmente, un po’ di preoccupazione, come in genere accade quando improvvisamente si è costretti a dover utilizzare in una nuova forma e in una modalità non più familiare, uno strumento di lavoro pressoché quotidiano. Chi di noi non ha rimandato nel tempo il fatidico momento del definitivo passaggio all’utilizzo della nuova versione? Finché dal 1 luglio la versione precedente non è stata più disponibile e chiunque di noi si è dovuto rassegnare al nuovo che avanzava.

Devo tuttavia ammettere che Google ha fatto le cose molto bene (al solito) e l’effort necessario per tornare a operare con Adwords… ops, con Google Ads, in modo soddisfacente, non è stato così elevato come credevo.

La nuova interfaccia è davvero comoda, semplice e molto performante. Con un minimo di impegno iniziale, trovo che ora sia molto più semplice operare e  monitorare gli account e in generale il lavoro per il Google Ads specialist è diventato più efficiente e lineare.

Ad ogni modo il rebranding e la nuova interfaccia, come dicevo, non sono le uniche novità, ma solo certamente le più evidenti.

Il cambiamento di fondo con Google Ads

Già a luglio, durante l’evento annuale Google Marketing Live, il colosso di Mountain View ha chiarito quali sono i due “fari” che guidano i cambiamenti di Google Ads, ovvero:

  • il più ingente impiego di Machine Learning, ossia la capacità di un sistema di apprendere in modo automatico basandosi sullo storico dei comportamenti;
  • la sempre maggiore “rilevanza” della pubblicità, per riportarla a essere percepita come di valore, qualitativa e non più fastidiosa e invasiva.

Il primo al servizio della seconda. Dunque l’obiettivo è soddisfare il bisogno del consumatore di avere pubblicità sempre più utili e personalizzate, che possono su larga scala essere veicolate solo unendo alla creatività del nostro marketing, la potenza di apprendimento automatico e calcolo dei sistemi Google.

Con questi obiettivi, in questi ultimi mesi abbiamo visto introdurre nella piattaforma Google Ads una serie di piccole ma importanti aggiunte e modifiche, che certamente fanno e faranno la differenza, di cui vogliamo brevemente parlarvi.

Annunci Responsive e Annunci Adattabili

Nuovi annunci responsive

Nell’ottica descritta sopra sono stati rilasciati in nuovi annunci responsive della Rete di Ricerca. Responsive poiché da tempo non si può più prescindere dal device utilizzato dall’utente, che sempre più spesso e con maggiore frequenza, compie ricerche e conseguenti navigazioni, da un device mobile. Quindi servivano annunci Adwords che si adattassero a ogni tipo di schermo, e voilà, eccoli pronti. Annunci più visibili e con testi più lunghi: si passa da 2 a 3 righe per i titoli, ciascuna da 30 caratteri anziché 25, e da una riga di descrizione a due, da ben 90 caratteri ciascuna.

Annunci Adattabili della Rete di Ricerca (beta)

Un’altra novità ancora in beta e dunque non ancora disponibile per tutti gli account, sono gli annunci adattabili della Rete di Ricerca, che consentono di creare un annuncio che cambia mediante combinazioni di titoli e testi, per permettere di mostrare agli utenti messaggi sempre più pertinenti. Come funziona? Inserisci più titoli e più descrizioni, e nel tempo Google Ads provvederà a servire automaticamente agli utenti diverse combinazioni di questi titoli e testi per comprendere quali sono le più performanti. I titoli e testi dell’annuncio verranno scelti e combinati per corrispondere meglio ai termini cercati dall’utente, con l’obiettivo di migliorare nel tempo il rendimento della campagna.

I vantaggi sono chiari:

  • Annunci più flessibili: si adattano facilmente al display di ogni dispositivo;
  • Risparmio di tempo: grazie alle diverse opzioni per titolo e descrizione è possibile lasciare che sia Google Ads a mostrare le combinazioni più efficaci;
  • Audience più ampia: con più opzioni per titolo e descrizione, gli annunci possono competere in più aste e soddisfare dunque la corrispondenza a più query di ricerca;
  • Rendimento potenzialmente maggiore: competendo in un numero maggiore di aste, è possibile ottenere un numero maggiore di clic e dunque di potenziali conversioni aggiuntive che gli annunci di testo precedentemente creati non raggiungono.

Campagna Shopping Intelligente

Anche per Google Shopping abbiamo visto introdurre una interessante novità: le campagne Shopping Intelligenti. Sono campagne in grado di combinare la funzione Shopping standard con la funzione di Remarketing sulla rete Display, adottando ovviamente il catalogo prodotti precedentemente inserito e approvato su Google Merchant. Anche in questo caso il grosso del lavoro viene fatto dalla machine learning di Google, che si occupa di combinare automaticamente il feed prodotti e gli asset (posizionamento Shopping e posizionamenti Display), con grande vantaggio in termini di semplificazione nella gestione e massimizzazione del valore delle conversioni.

Il processo di creazione è piuttosto semplice.

Una volta selezionata la campagna Shopping intelligente si dovrà arricchirla con un’immagine e dei testi in diversi formati, che andranno a popolare gli annunci nei modi e nei posizionamenti che la machine learning di Google riterrà via via più pertinenti e infine performanti.

Per permettere a Google di “ragionare” sulle combinazioni e sul delivery più produttivo in termini di conversioni, bisogna però:

  • aver impostato il monitoraggio delle conversioni con valori specifici per transazione;
  • aver generato con le altre campagne Shopping almeno 20 conversioni negli ultimi 45 giorni.

Un suggerimento: considerando che, come detto, occorre aver impostato il monitoraggio delle conversioni e aver registrato un buon numero di conversioni, la campagna può essere impostata con la strategia di offerta “ROAS target” (ritorno sulla spesa pubblicitaria). E’ conveniente poiché consente di stabilire a priori il rapporto che si vuole raggiungere tra il valore delle vendite che si intende ottenere e il budget a disposizione.

Estensioni di Promozione

Un’altra piccola ma utile novità l’abbiamo invece tra le estensioni delle campagne sulla Rete di Ricerca, ovvero l’introduzione dell’estensione di “promozione”.

Intanto va detto che trattandosi di una estensione è un elemento che:

  • si può adottare in modo trasversale su più campagne della Rete di Ricerca;
  • viene mostrato sotto gli annunci di testo;
  • aggiunge valore agli annunci di testo, rendendoli più visibili e stimolando ancora di più il click e la conversione.

In cosa consiste? Le estensioni di promozione di Google Ads permettono di proporre promozioni e saldi in modo abbastanza evidente, là dove state già intercettando con i vostri annunci di Google Ads gli utenti che effettuano ricerche pertinenti.

Si presentano con una piccola icona rappresentante un cartellino del prezzo, una etichetta-titolo in grassetto e fino a due righe di testo di dettagli. L’etichetta rappresenta l’occasione e si può selezionare in un elenco alfabetico completo delle 35 più conosciute al mondo (e questo ha già un grande valore… io alcune non le conoscevo 😉 ):

Black Friday, Capodanno, Capodanno cinese, Carnevale, Cyber Monday, Diwali. Eid al-Adha, Eid al-Fitr, Epifania, Festa dei genitori, Festa dei single, Festa del lavoro, Festa del papà, Festa dell’indipendenza, Festa della mamma, Festa delle donne, Festa di San Nicola, Festa nazionale, Fine stagione, Halloween, Hanukkah, Holi, Natale, Navratri, Offerte estive, Pasqua, Pasqua ebraica, Ramadan, Rientro a scuola, Rosh Hashanah, Saldi autunnali, Saldi di primavera, Saldi invernali, San Valentino, Santo Stefano.

Ovviamente è possibile selezionare anche “Nessuna” ma in questo caso l’etichetta semplicemente sparisce, limitando un poco la visibilità.

Le righe di dettaglio si compongono in automatico man mano che si compilano i campi:

  • Tipo di promozione: si può scegliere tra: sconto monetario (ovvero in valore), percentuale di sconto, sconto fino a un certo importo, sconto fina a una certa percentuale;
  • Articolo: campo libero di testo di 20 caratteri per scrivere il nome del prodotto o dei prodotti o della categoria di prodotti;
  • Dettagli promozione: nessuno, “per ordini superiori a” o “codice promozionale”;
  • Date di inizio e fine della promozione.

I vantaggi sono evidenti, pensate per esempio al Black Friday…

Conclusioni

Di novità interessanti di Google Ads per la verità ce ne sarebbero molte altre da raccontare, come per esempio il monitoraggio parallelo, lo Smart Bidding, le Smart Campaigns per piccole aziende, le Local Campaigns, le Hotel Campaigns, il Landing Page Score, ma ci sarà tempo. Oggi abbiamo voluto presentare quelle (piccole ma importanti) 3 da cui abbiamo avuto maggiori soddisfazioni nelle ultime settimane.

Voi le avete già adottate? Come sta andando?

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